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Kyoto Club, serve rete interconnessione, Italia guarda ad Africa
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Ottenere la copertura totale del fabbisogno energetico tramite il sole del Sahara e il vento dell'Europa
Kyoto Club, serve rete interconnessione, Italia guarda ad Africa
''In Europa il 100% di copertura della domanda elettrica con le rinnovabili si potra' articolare'' creando ''una forte rete di interconnessione'' eolica tra i mari del nord e le centrali solari del Sahara.
Lo dice il direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini, nel corso del convegno annuale ''100% rinnovabili-la sfida per le energie verdi entro il 2050'' organizzato a Roma in occasione del compleanno del protocollo di Kyoto.
Secondo Silvestrini dovra' esserci comunque ''una forte spinta all'efficienza energetica, una riduzione dell'intensita' elettrica, nuove applicazioni nei trasporti e nell'edilizia''.
E' possibile ipotizzare - prosegue - una richiesta al 2050 poco superiore all'attuale'' per un fabbisogno elettrico che ''in Italia potra' assestarsi sui 330-350 terawattora all'anno''. Nel nostro Paese - osserva Silvestrini - sara' possibile soddisfare la domanda elettrica con impianti idroelettrici, eolici, geotermici e a biomassa (per un terzo della domanda), con importazioni di elettricita' verde dall'Africa (per un quarto), e per il resto ci si dovrebbe affidare al 40-45% di energia solare con tecnologia fotovoltaica.
Secondo Catia Bastioli, presidente di Kyoto Club, ''anche l' Italia dovrebbe dare priorita' al cambiamento di modello di sviluppo economico''.
Questa rivoluzione energetica avrebbe bisogno - secondo Kyoto Club - di alcuni strumenti, come l'ammodernamento delle reti, la ricerca, corrette normative e incentivi adeguati allo sviluppo delle tecnologie.
Lo dice il direttore scientifico di Kyoto Club, Gianni Silvestrini, nel corso del convegno annuale ''100% rinnovabili-la sfida per le energie verdi entro il 2050'' organizzato a Roma in occasione del compleanno del protocollo di Kyoto.
Secondo Silvestrini dovra' esserci comunque ''una forte spinta all'efficienza energetica, una riduzione dell'intensita' elettrica, nuove applicazioni nei trasporti e nell'edilizia''.
E' possibile ipotizzare - prosegue - una richiesta al 2050 poco superiore all'attuale'' per un fabbisogno elettrico che ''in Italia potra' assestarsi sui 330-350 terawattora all'anno''. Nel nostro Paese - osserva Silvestrini - sara' possibile soddisfare la domanda elettrica con impianti idroelettrici, eolici, geotermici e a biomassa (per un terzo della domanda), con importazioni di elettricita' verde dall'Africa (per un quarto), e per il resto ci si dovrebbe affidare al 40-45% di energia solare con tecnologia fotovoltaica.
Secondo Catia Bastioli, presidente di Kyoto Club, ''anche l' Italia dovrebbe dare priorita' al cambiamento di modello di sviluppo economico''.
Questa rivoluzione energetica avrebbe bisogno - secondo Kyoto Club - di alcuni strumenti, come l'ammodernamento delle reti, la ricerca, corrette normative e incentivi adeguati allo sviluppo delle tecnologie.
Fonte: Ansa
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